La mano dell’arco
La Mano dell’arco
Molto spesso si vedono arcieri, anche agonisti, posizionare la mano sulla grip dell’arco senza la minima idea di quello che stanno facendo.
La mano è uno dei quattro punti di contatto con l’arco, (mano arco, mano corda, naso o guancia, petto o seno), da questa azione svolta e ripetuta in modo corretto dipende l’esito del tiro, la pressione che trasmettiamo all’impugnatura crea inevitabilmente delle torsioni che in fase di rilascio si ripercuotono sul volo della freccia; mantenere questo contatto nella posizione ottimale e rilassata ti consentirà di indirizzare la freccia con più sicurezza verso il bersaglio.
La mano è una macchina molto complessa: per il suo funzionamento sono necessari muscoli forti per consentire una presa solida e sicura ma, all’occorrenza, delicati e modulabili per maneggiare gli oggetti più fragili.
Siamo stati addestrati dalla natura ad afferrare gli oggetti, probabilmente è un retaggio di quando penzolavamo dai rami degli alberi, l’azione di lasciare libero un oggetto, che abbiamo nella mano, l’arco, è una situazione che deve essere addestrata, perché è per noi innaturale.
Non a caso una delle prove che vengono effettuate sui neonati, immediatamente dopo la loro nascita è la capacità di afferrare un oggetto, che faccia pressione nel palmo della mano, (Riflesso di pressione palmare).
L’ Australopitecus africanus, già 3,2 milioni di anni fa, è stato fornito, come noi, dalla natura del “pollice opponibile”, che ci consente “la presa di precisione”, cioè la capacità del pollice di toccare le altre dita della mano, questo ha reso possibile produrre utensili ed usarli, prova a sollevare un bicchiere senza usare il pollice, o a portare la forchetta alla bocca senza il suo ausilio, è quasi impossibile!.
La mano, con i suoi movimenti e potenzialità, dovrà essere addestrata a reprimere le sue caratteristiche funzionali: il collegamento mano-cervello dovrà essere assopito a vantaggio di un controllo molto più raffinato, sensibile alle più piccole variazioni di pressione e posizione nello spazio.
La muscolatura del pollice comprende:
• muscolo abduttore breve.
• flessore breve.
• muscolo opponente.
• muscolo adduttore.
L’insieme di questi muscoli forma “l’eminenza tenare“, dalla parte opposta , verso il mignolo, “l’eminenza ipotenare”.
La corretta posizione della mano è una diretta conseguenza di vari fattori:
• biomeccanica personale.
• forma dell’impugnatura che adottiamo.
• posizione che assumiamo davanti al bersaglio.
• la sequenza di tiro che adottiamo.
• di come alziamo l’arco.
• del peso dell’arco.
• la stabilizzazione che adoperiamo.
• di come posizioniamo il gomito dell’arco.
• la spalla dell’arco.
• la mano sulla corda Trova la giusta inclinazione delle dita:poniti in posizione eretta, ben bilanciato sulle gambe, come davanti al bersaglio, pronto a scoccare la freccia.
• alza il braccio dell’arco, con la mano aperta come a voler fermare un’auto diretta contro di te.
• tieni il pollice con una inclinazione di 45°.
• rilassa le dita della mano.
Hai creato un’ansa tra il pollice e l’indice, le dita saranno rilassate: la punta dell’indice, del medio, dell’anulare e del mignolo risulteranno sostanzialmente verticali davanti al riser dell’arco.
Hai definito all’interno della mano un area generica dove posizionare la grip dell’arco, adesso raffina la ricerca della tua area personale che risulterà tra la “linea della vita” e l’eminenza tenare.
(Attenzione ai giovani arcieri che si trovano a gestire delle impugnature assolutamente inadeguate alle loro mani. Gli archi che vediamo inclinati verso destra o sinistra sono la causa diretta della spalla e del gomito in difficoltà e di una impugnatura mal conformata per una mano troppo piccola.)
Abbiamo parlato di un area dove posizionare l’arco all’interno della mano, ma sappiamo che “un’area è composta da una serie infinita di punti”: dobbiamo adesso definire il punto migliore dove esercitare la pressione sulla grip.
La nostra mente ha bisogna di elaborare punti precisi dove focalizzare la propria attenzione.
Se dovessi elaborare tutti i punti della tua “area personale” sulla grip, sarebbe come focalizzarti sul concetto “dell’infinito dell’universo”
La pressione sull’impugnatura, dove?
Per posizionare la mano sull’impugnatura, del nostro arco, dobbiamo fare alcune considerazioni:
• esiste un punto, nel palmo della mano, che ci consente di applicare una pressione senza provocare la chiusura del pollice e indice intorno al riser ?.
• come deve posizionarsi il polso per soddisfare la necessità di una spinta in linea sul centro dell’impugnatura ?.
Cominciamo con definire i punti di appoggio della mano sull’impugnatura:
• segna il punto che hai trovato, sarà il punto (A).
• segna con il pennarello un punto (B) tra pollice e indice, nell’incavo tra le dita.
• unisci i due punti verso il centro del polso, all’altezza della fine della “linea della vita”: questo sarà il punto (C).
La linea che otterrai è il tuo personale allineamento della mano sulla grip.
Ora prova ad impugnare l’arco, fa attenzione ai punti che hai trovato, focalizza la pressione della mano nel punto (A).
• il punto (B) dovrà essere posizionato nel centro superiore dell’impugnatura.
• il punto (C) dovrà trovarsi sul limite esterno dell’impugnatura,
• allenati a focalizzare, a sentire la sensazione che l’appoggio ti trasmette, non allentare la focalizzazione e la pressione nel punto (A).
• non diminuire mai la spinta sul punto (A) e tieni appoggiati i punti (B) e (C), è fondamentale.
Ricordati della posizione della spalla dell’arco, che deve essere bassa, in posizione assolutamente naturale e di girare il gomito dell’arco per allineare le ossa del braccio e dell’avambraccio con quelle del polso.
Non causare l’irrigidimento dei muscoli dell’avambraccio tenendo le dita rigide sull’impugnatura.
Tutto il gesto deve risultare fluido e rilassato, naturale e semplice.
Se ti accorgi che questo non avviene, analizza con il tuo Istruttore ogni particolare dell’azione che stai facendo o scrivimi, cercherò di risolvere il problema insieme a te.
Allenati per almeno una settimana a eseguire questo movimento nel modo corretto: una cattiva sequenza di questo gesto innesca una serie di problematiche che renderanno il tuo tiro inefficace.… la mano e la grip, guardate la vostra mano, dita lunghe, dita corte, palmo scarno e palmo pieno, questo è quello che la nostra Mamma ci ha dato per afferrare oggetti, per gesticolare e per posizionarsi, sull’impugnatura dell’arco.
Ogni mano si deve adattare a spingere, nella maniera corretta l’arco, verso il paglione all’atto della procedura di tiro.
Molto dipende da lei e da tutta la catena cinetica che la sostiene.
Adesso, definiamo, dove far coincidere il punto “A” sulla grip, procuratevi, in un grande magazzino del fai da te, dei “gommini paracolpi” semisferici in silicone, che servono per evitare lo sbattere delle antine (vedi foto)
posizionatelo sul punto “P”, secondo le indicazioni, riportate nel disegno, è una prova, per iniziare.
Mettete la mano sull’impugnatura, e stando in posizione di tiro, trazionate la corda ed andate in ancoraggio, non rilasciate la freccia.
Scendete e guardate, se sulla vostra mano è segnato il gommino, se eventualmente non corrisponde, spostatelo, solo verso l’alto o il basso dell’impugnatura.
Se coincidono, usate il nastro da elettricista, per fissare il gommino, due giri bastano.
Abbiamo trovato il punto di spinta principale, provate e riprovate, dovrete, immaginare di spingere li, così si otterrà che la spinta sarà neutra.
Vi garantisco che è una bella sensazione, vedere l’arco che esce dalla mano, diritto, senza scalciare, e poi la precisione …. quanti punti in più, fate voi, non c’è limite.
La mano sull’arco, dovrà risultare, come dalle foto, molto probabilmente, alla prima prova, terrete la mano aderente alla grip, ma ruotatela sul punto “P”, e troverete la corretta posizione, con le nocche angolate di circa 45°.
Lavorare, su quelli, che, sembrano dei particolari, vi porterà a migliorare molto.
Spingete bene …. Buon tiro