Messa a Punto
IL MATERIALE E LA MESSA A PUNTO dell’arco nudo e olimpico!!!
“I LOVE ARCHERY” e «SPIGA Team» sono marchi che esprimono ed hanno lo scopo
di mettere alla portata di tutti coloro che AMANO il tiro con l’arco, siano essi tiratori, o tecnici, le informazioni utili a praticare e vivere con buoni frutti l’allenamento e le gare.
Troppo spesso si sentono esagerazioni del tipo
*Lui farebbe i punti anche con un manico di scopa*
*Il materiale non conta niente* oppure
*HA !!! Se avessi quei flettenti allora si che…….*
Provo a fare un po’ chi chiarezza.
Anche se sto per dire tante cose che sapete già, la prima scelta del materiale
- Nel tiro con l’arco occorre scindere in maniera precisa quelle che sono le capacità tecniche dell’arciere dal materiale che può utilizzare.
- Non è vero, che si impara meglio a guidare con la 500 vecchia del nonno!!!!!!!
- Con una Mercedes nuova è molto più facile guidare e si impara meglio e prima!!!
- Abbiamo sempre la necessità di conciliare il materiale con la tecnica di tiro,avendo come punto di riferimento e scopo finale quello di spendere al meglio alla fine del ciclo , senza compromettere la crescita tecnica.
- La tecnica di tiro non può essere acquistata ma richiede una complessa operazione di lavoro e di impegno per la sua acquisizione , evoluzione e miglioramento, mentre Il materiale migliore può essere facilmente acquistato, mettendo così per un po’ di tempo un punto fermo da cui partire per lavorare sulla tecnica .
- Il materiale di qualità da il meglio a tutti !! tecnici ed atleti .
- Mirini che si smontano , stabilizzazioni che si svitano, tab che si incollano ecc. non aiutano l’arciere, ne’ il tecnico che deve continuamente intervenire , con riparazioni aggiustaggi e operazioni non sempre risolutive, che oltretutto nella testa dell’arciere, inconscio di questi
problemi, fanno valutare in negativo i consigli di acquisto ricevuti dal suo tecnico.
Per risparmiare, nel tempo, è bene acquistare alcune cose buone e affidabili da subito, compatibilmente con le capacità di spesa dell’arciere (non del tecnico) nell’ordine:
l’impugnatura, il mirino, il bottone , la patelletta lo stabilizzatore.
Le parti che andranno certamente cambiate nel tempo sono
I flettenti la corda le frecce.
Parti migliorabili in seguito: la faretra, la valigia porta arco, il poggia arco, l’estrattore per frecce, il parabraccio, il paraseno.
Su queste si può risparmiare all’inizio, tenendo però conto del possibile valore residuo, che per cose in partenza di poco valore si avvicina allo zero.
Rapporto tra l’attrezzatura e l’apprendimento della tecnica
I flettenti , la loro potenza non deve essere superiore alla capacità che si ha di poterli controllare con la tecnica di cui si dispone.
- la potenza effettiva dei flettenti deve essere appena al di sotto, alla capacità che si ha di gestirla in tutte le condizioni di allenamento, e per un allenamento completo per numero di frecce tirate.
La potenza deve permettere di eseguire i suggerimenti impartiti dal tecnico o dalle conoscenze che si acquisiscono.
- Questo aspetto è particolarmente importante e mi riguarda anche la soddisfazione e professionalità degli istruttori che spesso trovano estremamente difficile far progredire i loro allievi perché questi non sono in grado di eseguire i loro consigli in quanto gravati da flettenti (o archi per il compound e monolitici) di potenza superiore a quella che sono in grado di gestire.
SCELTA DEL MATERIALE
E’ Negativo!! Risparmiare saltando i passaggi di potenza dei flettenti , il risultato è vedere frustrato il proprio allenamento, ed il lavoro del tecnico .
Il nostro scopo è quello di perseguire i miglioramenti della tecnica e non un effimero ed apparente risparmio sui materiali .
E’ sbagliato acquistare flettenti di potenza superiore a quella controllabile partendo dal presupposto, che con l’allenamento sarà possibile gestirli meglio, in realtà questo porterà soltanto a prendere dei difetti che con grande fatica poi cercheremo di rimuovere (purtroppo non sempre con successo ) .
Questo aspetto è una delle principali cause di insuccesso ed abbandono della nostra disciplina .
Un arciere con una cattiva impostazione avrà grande difficoltà a crescere di potenza dell’arco ed
a tirare un numero sufficiente di frecce per un buon allenamento.
Cerchiamo all’inizio i flettenti disponibili nel mercato dell’usato , da sostituire appena le capacità tecniche consentiranno di poter utilizzare dei flettenti di potenza superiore.
QUESTA INTRODUZIONE SUL RAPPORTO CHE INTERCORRE TRA ARCIERE & MATERIALE E’ STRETTAMENTE LEGATA ALLA MESSA A PUNTO,PERCHE’ E’ VELOCE E FACILISSIMA PER UN ARCIERE RIPETITIVO, IMPROBABILE SE NON IMPOSSIBILE PER UN ARCIERE INCOSTANTE ”
LA MESSA A PUNTO
Con questa frase ci si riferisce all’operazione che mette insieme tre distinte fasi:
PRIMA
scelta dell’attrezzatura in base alle caratteristiche antropometriche dell’arciere e alla specialita’ da praticare.
L’allungo, la forza, e la specialità da praticare , sono gli elementi principali e determinanti per la scelta dell’arco e delle frecce .
SECONDA
il posizionamento di base secondo parametri generali tecnico/meccanici dell’attrezzatura: l’arco,la corda,
la freccia, la stabilizzazione, il bottone,ecc,ecc.
La conoscenza dei concetti meccanico/funzionali del “sistema arco” è determinante in questa fase. L’arciere può essere autonomo, seguendo queste indicazioni , meglio ancora se aiutato da tecnici esperti.
TERZA
la sincronizzazione di tutti gli elementi dell’attrezzatura con le caratteristiche tecniche di tiro del singolo arciere.
TRAMITE I TEST DI MESSA A PUNTO CHE SEGUONO
In questa fase è fondamentale, la padronanza della tecnica, la conoscenza dei TEST e della corretta sequenza delle operazioni da compiere senza saltare i passaggi , che alla fine fanno solo perdere più tempo e sono dannosi per il risultato finale corretto.
PRIMA FASE
*L’ARCO
In base alle caratteristiche antropometriche dell’arciere e alla specialità da praticare.
Le caratteristiche dimensionali e di potenza dell’arco devono essere adatte a quelle della struttura fisica dell’arciere, alla sua capacità di gestione della potenza, nonché al tipo di disciplina che si intende prevalentemente praticare:
LUNGHEZZA DELL’ARCO IN RELAZIONE ALL’ALLUNGO EFFETTIVO DELL’ARCIERE ED ALLA SPECIALITA’ PRATICATA
*OLIMPICO e ARCO NUDO
ALLUNGO LUNGHEZZA ARCO
22″/25″ 62″/64″
25″/27″ 64″/66”
27″/29” 66″/68”
27″/29″ 29″/31”
29″/31″ 68″/70»
31″/33″ 70»/72»
*3D E CACCIA
22″/25″ 54”
25″/27″ 56”
27″/29” 58”
29″/31″ 60”
31″/33″ 62”
CRITERIO INDICATIVO OLIMPICO ED ARCO NUDO
LE FRECCE
LE FRECCE DA USARE DEVONO ESSERE SELEZIONATE CON l’ausilio indispensabile delle tabelle della nota casa costruttrice di aste EASTON, potete richiederle alla ARCO SPORT o ad qualsiasi negoziante , oppure trovarle sul web.
Seguendo le istruzioni riportate sulle tabelle si ricava la flessibilità dell’asta potenzialmente adatta alle nostre esigenze.
Il numero che ne ricaviamo (spine) è l’espressione della flessibilità dell’asta, questo numero generalmente è valido anche per scegliere aste costruite da altre case che normalmente identificano le aste con un numero che è la loro flessibilità.
Ci sono dei programmi ricavati dalle tabelle EASTON, i quali, inserendo i dati in nostro possesso, lunghezza freccia e potenza effettiva, ci consigliano su quale aste usare.
NON ENTRIAMO NELLA SCELTA DELLE FRECCE PERCHE’ L’ARGOMENTO DA SOLO MERITA UN SEMINARIO.
RIBADIAMO SOLTANTO I DUE CONCETTI PRINCIPALI NECESSARI PER SELEZIONARE LA FRECCIA CON LE
TABELLE, CHE SONO:
1) LA VERA POTENZA DELL’ARCO, IMMAGAZZINATA DALL’ARCIERE AL suo allungo. Indipendentemente da cosa è scritto su i flettenti .
2) LA VERA LUNGHEZZA A CUI TAGLIAMO LA FRECCIA dall’incavo della cocca al taglio.
MATERIALE PER LA MESSA A PUNTO PRELIMINARE
CON I CRITERI DI RAZIONALITA’PRECEDENTEMENTE ESPOSTI ABBIAMO SCELTO TUTTE LE PARTI DELL’ATTREZZATURA .
* ARCO, COMPLETO PER GARA
* ABBIGLIAMMENTO GARA, SCARPE,PARASENO, PARABRACCIO ECC.
* ALMENO 6 FRECCE PERFETTE
* LA TABELLA DI REGISTRAZIONE PERSONALE.TABELLA DI REGISTRAZIONE
SECONDA FASE
DOVREMO DISPORRE ANCHE DI:
Dinamometro, chiavi, allineatori, squadretta, cacciaviti, pinze nastro ecc..
Occorrono anche due aste (frecce) di grandi dimensioniDa applicare sotto la corda ad arco montato per verificare i piani orizzontali dei flettenti
PER PRIMA COSA FACCIAMO IL POSIZIONAMENTO DELLA FRECCIA PERCHE’ METTIAMO LA FRECCIA UN PO’ FUORI VERSO SINISTRA ???
PERCHE ’ VOGLIAMO INDIRIZZARE, LA SPINTA IMPRESSA ALLA FRECCIA DAL
“CARICO DI PUNTA” CHE SI CREA IN
FUNZIONE DEL PESO DELLA PUNTA E DELLA DIREZIONE DI SPINTA CHE VIENE DATA ALLA CORDA
DALL’INTERFERENZA DELLE DITA, CHE MUOVONO LA CORDA E LA FRECCIA VERSO SINISTRA
PER UN VOLO PERFETTO I NODI DELLA FRECCIA , DEBBONO MUOVERSI LUNGO LA LINEA PIU’ BREVE TRA L’ARCO ED IL CENTRO DEL BERSAGLIO.
I nodi sono 2 e sono i punti dove la freccia non si flette, con diversa distanza davanti e dietro.
TILLER. La distanza dalla corda al punto di innesto dei Flettenti Deve essere minore , almeno5/10 mm , in quello inferiore
Cosa è, e a cosa “serve” IL TILLER ,
un arco teoricamente perfetto dovrebbe avere tutte le linee di forza applicate dall’arciere passanti per la freccia posizionata al centro di arco e corda.
Questo presuppone che l’arciere tocchi l’arco in due soli punti sia sull’impugnatura che sulla corda, ma dato che questo è impossibile e che generalmente l’arciere impugna l’arco in un’area sotto la freccia e tende la corda.
Posizionando le dita più sotto che sopra la freccia stessa, per far si che la forza generata dall’arco si scarichi quanto più possibile lungo l’asse della freccia, occorre ricercare l’equilibrio tra le forze disassate che l’arciere mette in gioco.
Questo si ottiene:
1) con la posizione del punto dove posizioniamo la parte posteriore della freccia, più alto del punto di appoggio anteriore della freccia stessa sull’impugnatura.( punto di incocco)
2) Con un equilibrio di forze tra i flettenti, dove quello inferiore è tendenzialmente più “forte” di quello superiore.
Il Tiller è la differenza misurabile semistaticamente
CONTROLLI DI BASE PRELIMINARI DA FARE OGNI TEST.
VERIFICARE AD ARCO MONTATO:
* la distanza arco-corda (brace height)
* il tiller
* La complanarità dei flettenti
* L’allineamento dei flettenti
* il centro statico di tiro (center-shoot) posizionando correttamente il bottone
* La posizione del punto di incocco
* la tensione della cocca sulla corda (pinzatura) montare se olimpico
* La stabilizzazione
* Il mirino e gli altri accessori,
Annotiamo tutto sulla tabella di registrazione
TERZA FASE
È basilare sottolineare al riguardo che:
* qualsiasi test deve essere effettuato apportando modificazioni soltanto ad un parametro per volta, annotando accuratamente tipo ed entità del cambiamento sulla PROPRIA TABELLA DI REGISTRAZIONE .
PRIMA scelta, allungo
SECONDA, il posizionamento
La mia definizione di “messa a punto”, è la seguente:
“SERIE DI OPERAZIONI VOLTE A RENDERE COMPATIBILI FRA LORO I MATERIALI USATI, L’ARCO LE FRECCE E GLI ACCESSORI, IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE DELL’ATLETA ED ALLE CIRCOSTANZE DI IMPIEGO, AL FINE DI OTTENERE IL “MIGLIOR RAGGRUPPAMENTO POSSIBILE DELLE FRECCE
Le variabili interconnesse
Le variabili di cui tenere conto nel corso della messa a punto sono molte e interconnesse, ma è importante prima di tutto sottolineare che di queste l’elemento principale è costituito dall’arciere stesso: la messa a punto, non può essere considerata come una sorta di regolazione indipendente dal contesto umano (come potrebbe essere la messa a punto di un motore).
E’ COSì SOLO NELLA PRIMA E SECONDA FASE
* L’operazione Vera di “MESSA A PUNTO” E’ LA TERZA FASE che vede necessariamente coinvolto il tiratore, non soltanto a causa dei suoi parametri fisici ma anche in relazione al suo grado di evoluzione arcieristica (tecnica di tiro, abilità di gestione dell’attrezzo, capacità fisiche e di coordinazione motoria, ecc.).
* La messa a punto nel tiro con l’arco, quindi, è un ATTO strettamente personale e comunque mai definitivo.
Strettamente personale, perché ammesso che due arcieri abbiano le medesime caratteristiche atropometriche (cosa comunque molto rara) ed usino lo stesso arco, le stesse frecce e gli stessi accessori,
certamente differiranno fra loro almeno nella tecnica di tiro e nei tempi di reazione agli stimoli nervosi che influenzano la rapidità di apertura delle dita e quindi dell’energia trasmessa alla freccia.
* Non è mai definitiva, è temporanea, perché, pur lasciando inalterata l’attrezzatura, ogni arciere modifica nel tempo le proprie capacità, evolvendo, o talvolta modificando, la propria abilità tecnica complessiva, il che modifica i parametri della messa a punto.
* UN ELEMENTO DI CUI TENER CONTO E’ LA INTERCONNESSIONE TRA TUTTI GLI ELEMENTI MODIFICABILI CHE SONO DIVISI IN DUE GRUPPI
QUESTI SONO LE COMPONENTI SU CUI AGIRE
1) ELEMENTI “PRIMARI”
* LA POTENZA DELL’ARCO (SE MODIFICABILE)
*LA FRECCIA- FLESSIBILITA’, DIMENSIONE, LUNGHEZZA ECC.
2) ELEMENTI “SECONDARI” DI AFFINAMENTO
*LA CORDA-MATERIALE, LUNGHEZZA,GIRI, NUMERO DEI FILI, METODO COSTRUTTIVO.
*IL BOTTONE- POSIZIONE , RESISTENZA DELLA MOLLA
*LA STABILIZZAZIONE, TIPO, PESO, POSIZIONE
*LA FRECCIA – I SUOI COMPONENTI – PUNTA E INSERTI
Per fare una buona messa a punto dobbiamo avere come obbiettivo, la migliore rosata ottenuta con un corretto equilibrio tra le componenti in gioco.
Questo corretto equilibrio è la base della migliore messa a punto, che è quella, che risentirà meno possibile degli inevitabili errori che si faranno.
Anche se un solo componente tra quelli i gioco, avrà un valore esasperato sarà foriero di ingigantimento/esaltazione degli errori di tiro .
PER OTTENERE UN BUON RISCONTRO DAI TEST DOBBIAMO RAGGIUNGERE UNO STATO “ECCESSIVO” DI UNO DEGLI ELEMENTI “SECONDARI” CORDA-BOTTONE-STABILIZZAZIONE, COMPONENTI DELLA FRECCIA DOBBIAMO INTERROMPERE LA M.A.P. ED ANDARE A MODIFICARE UNO DEI DUE ELEMENTI “PRIMARI”
L’ARCO o LA FRECCIA
Ad esempio se per avere la spennata insieme alle altre, abbiamo un bottone troppo morbido o troppo duro o una distanza arco corda troppo alta o troppo bassa, dovremo agire sulla potenza dell’arco o sulla lunghezza o sezione dell’asta.
AVVERTENZE !!
La norma è dunque semplicissima: a ripetute situazioni molto simili o identiche agire sul materiale.
A situazioni MOLTO diverse agire prima sulla tecnica. Il che non significa necessariamente rivederla
tutta, ma individuare forse anche un solo problema della tecnica che interferisce sul volo della freccia .
È arrivato il momento di iniziare la messa a punto ma prima di vedere come fare , è necessario, ribadire un concetto che può evitare di farci perdere tempo prezioso:
se eseguendo i test si ottengono sempre gli stessi risultati (magari sbagliati, ma sempre uguali) è bene intervenire sul materiale , ma se ad ogni tiro si ottiene un risultato diverso è indispensabile intervenire
PRIMA sulla tecnica di tiro per migliorarla .
I Principali Test per la messa a punto dell’arco olimpico sono:
1. Metodo dei 2 metri;
2. Metodo dell’asta senza impennaggio (spennata)
3. Metodo del tiro ad incrementi di distanza;
4. “SUPER FITA” “OLIMPIC ROUND” O “ALLA DISTANZA DI UTILIZZO”
5. Verifica della rosata alla distanza di utilizzo(gara)
I Principali Test per la messa a punto dell’arco olimpico sono:
I primi tre test, per l’arco olimpico sono certamente i più sicuri per efficacia e fattibilità ai diversi livelli di
capacità tecnica, il quarto è fattibile e necessario per arcieri esperti ed a completamento dei N° 2 e 3.
e noi questi prenderemo in considerazione.
Questi sono i Livelli di fattibilità dei vari test
1. Metodo dei 2 metri- principianti , specie per il punto di incocco
2. Metodo dell’asta senza impennaggio – per tutti, specie per l’indoor
3. Metodo del tiro ad incrementi di distanza- per tutti, per TUTTE le distanze
4.”SUPER FITA” verifica rosata per esperti.
IL METODO DEI 2 METRI
Questo metodo è rivolto esclusivamente ad ottenere la regolazione grezza del punto di incocco e non richiede attrezzature particolari al di fuori delle normali frecce impennate, efficace, molto semplice da eseguire, adatto a tutti i tipi di arco e frecce e pertanto proficuamente utilizzabile anche da arcieri principianti.
* Attrezzatura richiesta un paglione battifreccia; almeno tre frecce impennate.
Disporsi a circa 2 metri dal paglione, tirare le frecce contro il bersaglio, facendo molta attenzione che ogni freccia venga tirata all’altezza delle spalle e parallelamente al terreno, controllare l’inclinazione delle aste nel piano verticale:
* se le cocche risultano alla stessa altezza delle punte, il punto di incocco è corretto;
* se le cocche risultano più in alto delle punte, il punto di incocco è troppo alto (abbassare il punto di incocco);
* se le cocche risultano più in basso delle punte, il punto di incocco è troppo basso (alzare il punto di incocco);
dopo aver apportato le opportune correzioni alla posizione del punto di incocco, ripetere la procedura fino al conseguimento del risultato voluto.
Accorgimenti e avvertenze questo sistema può essere molto facilitato e velocizzato disponendo dell’aiuto di un tecnico o un amico che, traguardando l’asta rispetto ad un riferimento orizzontale (come un muro di confine, una rete di recinzione, ecc.), può avvisare il tiratore quando la freccia è parallela al suolo; perché il test venga eseguito al meglio è indispensabile che l’arciere sia in possesso di una discreta capacità di gestione dell’attrezzo e di un minimo di ripetitività, la distanza dal bersaglio non deve essere superiore ai due metri, altrimenti il risultato potrebbe essere falsato dalle successive oscillazioni della freccia,
il paglione deve essere il più verticale possibile ed avere una superficie omogenea e in buono stato, in
caso contrario la posizione delle aste potrebbe essere alterata dalla diversa resistenza all’impatto del materiale, rendendo difficile stabilire l’entità delle modificazioni da eseguire sul punto di incocco.
IL METODO DELLA “SPENNATA” PER IL PUNTO DI INCOCCO
I
CORRETTO-se la spennata colpisce il bersaglio alla stessa altezza delle frecce impennate,
il punto di incocco è corretto. La tolleranza è legata all’abilità dell’arciere.
Il metodo di messa a punto tramite la l’uso dell’asta spennata e’sicuramente il piu’ efficace e diffuso tra gli arcieri olimpici ed archi nudi.
Senza nulla togliere alla validità dei metodi più complessi, riteniamo però opportuno richiamare l’attenzione sul metodo della spennata perché è relativamente semplice, non richiede attrezzature speciali ed è in grado di dare ottime informazioni sulle regolazioni da apportare al punto di incocco
Attrezzatura richiesta
* un paglione battifreccia;
* almeno tre frecce impennate diritte ed uguali in tutte le componenti
* almeno una freccia senza impennaggio (spennata) la più perfetta
Procedura
iniziare il test disponendosi a circa 6 m dal paglione, regolare il mirino per la distanza e tirare una serie di frecce impennate per stabilire una rosata; arretrare gradualmente, regolando di volta in volta il mirino,
fino alla distanza massima di 18 m (in relazione alla propria capacità di gestione dell’attrezzo), e continuare a tirare le frecce impennate, fermarsi alla massima distanza dalla quale si è in grado di ottenere una
rosata significativa (cioè con un diametro non superiore a 10/12 cm), ottenuta una buona rosata di riferimento, tirare anche l’asta spennata e controllare il suo punto di impatto rispetto alla rosata:
Il punto di incocco è :
BASSO se la spennata colpisce il bersaglio più in alto delle frecce impennate, (alzare il punto di incocco);
ALTO– se la spennata colpisce il bersaglio più in basso delle frecce impennate (abbassare il punto di incocco);
Dopo aver apportato le opportune correzioni alla posizione del punto di incocco, ripetere la procedura fino al conseguimento del risultato voluto, alla stessa distanza di prima o aumentandola.
Si può disporre nei pressi della cocca della spennata un po’ di nastro adesivo dello stesso peso complessivo dell’impennaggio, avvolgendolo sull’asta, o, meglio ancora, applicandolo in piccole strisce longitudinali.
Promemoria
La modifica del punto di incocco segue sempre la posizione della freccia spennata rispetto alle impennate.
Accorgimenti e avvertenze tenere conto soltanto del punto di impatto della spennata e non dell’inclinazione dell’asta rispetto alle frecce impennate o alla superficie del paglione.
Trascurare per il momento l’eventuale deviazione laterale della spennata rispetto alla rosata, a meno
che l’entità dello spostamento sia tale da vanificare la prova o comprometterne l’attendibilità.
Sempre con la “spennata” si procede facendo la messa a punto del bottone e degli altri elementi “secondari”
Messa a punto del bottone, Metodo della spennata
Dopo aver regolato il punto di incocco come descritto al punto precedente, (nei quale, è bene ricordarlo, abbiamo preso in considerazione soltanto la posizione della freccia spennata sul piano verticale rispetto al gruppo delle frecce impennate), per fare la regolazione della molla dell’ammortizzatore di freccia, tirando sempre tre frecce impennate ed una o due spennate, prenderemo in esame la posizione della spennata rispetto al suo conficcarsi a destra o a sinistra delle impennate.
La prova deve essere effettuata a distanza minima di otto metri e massima di diciotto, in funzione della ripetitività e precisione del tiro (rosata non superiore a 10/12 cm di diametro ).
Seguendo l’indicazione dei disegni eseguire le opportune variazioni alla molla ed alla posizione dell’ammortizzatore di freccia sino a che la spennata non si pianterà insieme alle impennate.
BOTTONE AMMORTIZZATORE
Se le frecce spennate, anche con una molla tutta lenta o tutta dura, non raggruppano con le impennate a 15 – 18 m,saranno troppo morbide se a destra e troppo rigide se a sinistra.
Nei due casi è opportuno, per ottenere una buona messa a punto, un buon volo alle lunghe distanze ed una rosata costante, apportare delle variazioni. Cambiare la durezza della freccia. Il che si può ottenere con i seguenti interventi (oltre quello ovvio ed a volte indispensabile di cambiare totalmente la sezione dell’asta):
a) si può ammorbidire o indurire una freccia, allungandola o accorciandola (anche variazioni di 7 – 8 mm apportano dei cambiamenti apprezzabili).
b) si può usare una punta più pesante o più leggera, pesante ammorbidisce.
Si può intervenire anche sulla corda (sia per la sua distanza dall’arco, che per il materiale usato o variando il numero dei fili ).
ACCORGIMENTI DA OSSERVARE NELLA MESSA A PUNTO COL METODO DELLA SPENNATA
a) Le frecce debbono essere tutte perfettamente diritte e con le cocche tutte uguali, non troppo strette sulla corda e montate correttamente rispetto all’asse dell’asta.
b) Tirare con grande attenzione ed a una distanza che vi consenta di realizzare una rosata non inferiore ai 10/12 cm.di diametro.
c) Tirare in assenza di vento .
d) Dopo ogni regolazione della molla debbono essere tirate di nuovo, sia le frecce impennate che quelle spennate.
e) Eseguire tassativamente prima le regolazioni del centro statico dell’arco e del punto di incocco.
f) Eseguire la prova con tutte le molle in dotazione.
g) Dell’asta spennata deve essere presa in considerazione la posizione del punto di impatto della punta e non della posizione della cocca.
h) Tirare le frecce spennate almeno due volte facendole ruotare di 180 gradi tra la prima e la seconda volta. Se le cocche lo consentono.
IMPORTANTE:
Quando, pur apportando variazioni sia al punto di incocco che alla tensione della molla, la freccia spennata non risente apprezzabilmente di dette variazioni, il problema potrebbe risiedere nel fatto che le penne (o addirittura l’asta) toccano il rest, il bottone o la finestra dell’arco al momento della loro uscita. In questo caso, dopo aver tentato di migliorare la situazione modificando il centro statico, la durezza della molla e ruotato di alcuni gradi la cocca rispetto alle penne, è necessario cambiare la sezione della freccia.
E’ sempre bene controllare spruzzando uno spay (smacchiatore) nella zona del rest , che non ci sia contatto
tra freccia e arco.
N.B. Per una regolazione di massima finalizzata a poter procedere alle altre regolazioni descritte successivamente ci si può fermare alla spennata tra le impennate, qualora invece la messa a punto sia finalizzata al tiro indoor occorrerà fare dei test di rosata, apportando delle varianti FINI alla messa a punto sino a qui eseguita. Il test della spennata è un primo passo nella messa a punto, non il fine ultimo.
Metodo delle “Spennate”
Negli ultimi anni si è fatto strada un metodo che possiamo definire “delle Spennate” ed è l’evoluzione spinta del metodo n°2 e consiste nel tirare tutte frecce spennate, sia alle lunghe distanze 60/70 metri penne possono solo migliorare!! che a 18 metri .
È evidente che se delle frecce prive di penne vanno in rosata a 70 metri , con le Ma questo è un test che
segue certamente i primi tre perché è fattibile soltanto da arcieri molto ripetitivi, ed a cui comunque è necessario far seguire il test N° 5, (controllo della rosata con frecce impennate ) almeno fino a quando non ci sarà una gara di sole frecce spennate.
Questo test è molto utile, sempre per arcieri molto bravi, anche per selezionare le aste .
fare il test più volte e non esitare a ripetere ogni tiro maldestramente eseguito:
IL METODO DEL TIRO PER “INCREMENTI DI DISTANZA”
Questo metodo consiste nel tirare esclusivamente frecce impennate contro un bersaglio da distanze crescenti secondo una progressione regolare, lasciando il mirino sempre regolato sulla medesima distanza:
di solito si ottengono buoni risultati utilizzando una freccia ogni 5 metri, ma possono essere utili anche intervalli minori.
Sarebbe assai vantaggioso per l’arciere poter valutare queste deviazioni fino alla maggiore distanza di gara, ma dovrebbe in questo caso avere a disposizione un paglione alto quanto la parabola in modo da intercettare il volo delle frecce tirate da così lontano. Più realisticamente, con archi di potenza normale questa prova può essere convenientemente effettuata utilizzando un normale paglione fino alla distanza di circa 30 metri; se si desidera estendere il test a distanze maggiori (fino a 40-45 metri circa), oppure se si dispone di un arco poco potente, è necessario ampliare verso il basso la superficie di ricezione delle frecce sovrapponendo a quello posto sul cavalletto un altro paglione appoggiato al suolo.
ACCORGIMENTI ED AVVERTENZE
per effettuare questa prova occorre essere molto attenti, precisi e pazienti :
* prima di procedere con il test è opportuno stabilire il grado di tolleranza in rapporto alla rosata che si è in grado di realizzare alle varie distanze:
* ciò significa che se, ad esempio, alla distanza di 30 m la rosata ha mediamente un diametro di 15 cm, una freccia che a questa distanza mostri una deviazione dalla verticale di 7,5 cm deve essere considerata normale;
* Questo è uno dei pochi metodi in grado di mettere in evidenza il center-shoot dinamico dell’arco, che può essere anche significativamente diverso da quello che era stato impostato staticamente.
ATTREZZATURA RICHIESTA
uno o due paglioni un buon numero di buone frecce impennate (almeno 8 o 10); alcuni fogli di carta bianca (o alcune visuali grandi da usare al rovescio).
PROCEDURA
1. collocare i paglioni come descritto nella figura 7.8 (uno sul cavalletto, l’altro poggiato a terra e sovrapposto al primo);
2. coprire la superficie dei paglioni con uno o più fogli di carta bianca;
3. segnare, a circa 15/20 cm dal bordo superiore del paglione più alto, un riferimento di mira, possibilmente
colorato, di adeguate dimensioni (circa 5 cm di diametro);
4. a partire dal riferimento di mira, disegnare una linea retta verticale;
5. collocare sul terreno, lungo la linea
immaginaria perpendicolare al Bersaglio, un segnale in corrispondenza di ogni distanza, partendo,
Secondo l’intervallo desiderato, dalla base del paglione (es.: 5, 10, 15, 20 m, ecc.);
6. regolare l’alzo del mirino alla distanza dei 15 m;
7. effettuare il test, senza spostare il mirino , tirando una freccia da ogni distanza (ripetendo il tiro se eseguito male) a partire da quella più prossima al bersaglio: mano a mano che la distanza aumenta le frecce, dopo le prime tre(che saranno più o meno raggruppate nei pressi del riferimento di mira), tenderanno a conficcarsi più in basso;
8. tirare al meglio tutte le frecce disponibili fino a raggiungere il bordo inferiore del battifreccia;
9. esaminare la linea formata sul paglione dalla sequenza
delle frecce a partire dal punto mira, e stabilire l’eventuale deviazione di questa rispetto alla retta
verticale. I casi possibili sono indicati nelle figure successive. Dopo aver apportato le opportune correzioni alla posizione del bottone, ripetere la procedura fino al conseguimento del risultato voluto;
10. ottenuto un risultato accettabile e adeguato alla
propria capacità di tiro, verificare la messa a punto dell’arco/frecce tirando alternativamente alcune serie di frecce ad una distanza corta e ad una lunga: se passando da una distanza corta 18 metri ad una lunga 50/70bisogna apportare correzioni laterali al mirino, è necessario mettere a punto anche il brandeggio del
mirino. In pratica ad una buona tecnica ed ad una buona messa a punto deve corrisponderà la stessa posizione destra sinistra della diottra.
Il metodo del tiro per incrementi di distanza:
casi di deviazione dalla verticale
BOTTONE AMMORTIZZATORE
Svitare la ghiera A . Caso 1, ruotandola in senso orario. Caso 2 in senso antiorario.
Svitare il corpo B- Caso 4, in senso antiorario , Caso 5 in senso orario
Ghiera A
Ruotandola in senso orario si muove verso destra.
Corpo B, girandolo in senso orario si aumenta la tensione della molla.
MESSA A PUNTO
“SUPER FITA” “OLIMPIC ROUND” CAMPAGNA O “ALLA DISTANZA DI UTILIZZO”
Dopo aver eseguito la messa a punto con i metodi sino a qui descritti tirando alle distanze lunghe (90 e 70 mt 50mt), certamente avrete un volo accettabile delle frecce ma sarà necessario, per ottenere il MIGLIOR VOLO E LA MIGLIORE ROSATA intervenire ancora sul punto di incocco, sul bottone, sulla corda, sulla
stabilizzazione e sulla freccia.
Questi ulteriori aggiustamenti, oltre alla necessità di ulteriore affinamento della messa a punto, sono dovuti anche alla diversa inclinazione del corpo con le conseguenti piccole variazioni delle pressioni delle mani sull’impugnatura e sulla corda ed alla notevole perdita di energia e velocità della freccia dopo i 50 -60 m che determina un sensibile cambiamento nella parabola.
Questo rallentamento della freccia nella parte finale la rende particolarmente sensibile e soggetta agli agenti atmosferici (vento e pioggia): per contenere questi effetti negativi è necessario rendere il volo più uniforme possibile.
Qualora si debba tirare ad una sola e specifica distanza è opportuno eseguire la messa a punto fine, alla distanza prescelta di utilizzo agonistico. Il metodo qui presentato ha come fine la ricerca della migliore
rosata ad una specifica distanza. Può essere adottato, dopo aver eseguito una o più tecniche di “tuning»MESSA A PUNTO, sopra menzionate, ed ogni qual volta si richieda la massima prestazione ed accuratezza ad una determinata distanza: es. “indoor” 18 metri, oppure alla distanza media a cui si tirano più frecce nel campagna o alla distanza dei 70 metri per la Gara Olimpica.
1. Dopo aver Riportato sulla scheda le caratteristiche dell’attrezzatura che si sta utilizzando:
2. Numerare le frecce per identificarle nelle rosate.
3. Prepararsi a tirare alla distanza per cui si vuole eseguire la messa a punto FINE , ad es. 70 mt.
4. Eseguire dei tiri di riscaldamento.
5. Tirare una serie di frecce impennate e numerate (es. serie da 9 frecce).
6. Prendere nota dal numero sulle frecce, dove colpiscono il bersaglio.
7. Misurare e prendere nota della distanza tra il punto di impatto delle Frecce, la più alta e quella più bassa , la più a destra ed a sinistra sul bersaglio.( forma e dimensione della rosata)
8. Ripetere, più volte questa prova , verificando che si ottengano risultati simili, (eliminando e ricontrollando le frecce che vanno abitualmente fuori rosata).
9. Continuare questa procedura operando, uno alla volta, piccoli aggiustamenti su :
Il punto di incocco (anche meno di un millimetro)
La distanza arco corda ( anche solo 4 giri alla corda in più o in meno)
Il Bottone (durezza molla, uno o due scatti in più o meno )
Il Bottone ( un quarto di giro in dentro o in fuori.)
La Stabilizzazione (posizione e pesi)
La Freccia modificare (lunghezza, impennaggio, cocca , punta)
Al completamento della procedura di messa a punto fine avremo eseguito una combinazione di piccoli aggiustamenti progressivi che potranno migliorare, talvolta anche in modo significativo, la rosata alla distanza a cui si dovrà competere.
IL RIFERIMENTO CHE DOBBIAMO AVERE E’ SEMPRE QUELLO DELLA ROSATA, E DEL MINORE SPOSTAMENTO DELLE FRECCIE SBAGLIATE.
IN QUESTA FASE LA SENSIBILITA’ DEL TIRATORE E’ FONDAMENTALE per valutare lo spostamento dalla rosata delle frecce tirate oggettivamente male, siamo alla ricerca della minore sensibilità all’errore del sistema arco.
Verifica finale con la “spennata promemoria”
BENE, SIAMO GIUNTI ALLA FINE. !!!!!! ABBIAMO FATTO TUTTE LE PROVE NECESSARIE, PER L’ARCO ED IL TIPO DI GARA CHE INTENDIAMO FARE, ABBIAMO APPORTATO TUTTE LE MODIFICHE SUGGERITE, ALL’ARCO,
ALLA CORDA, ALLE FRECCE, ALLA STABILIZZAZIONE, REGOLATO IL BOTTONE, ECC. ECC, GRAZIE A QUESTO LAVORO CERTOSINO ABBIAMO OTTENUTO UNA OTTIMA ROSATA ALLE DISTANZE CHE CI INTERESSANO. FINE !!!!! QUESTA È LA TUA MIGLIOREMESSA A PUNTO!!!!!
PURTOPPO nella pratica a questo punto moltissimi tiratori, commettono l’errore di tornare ai 18 metri ritirare la spennata e se questa non và insieme alle altre RICOMINCIANO TUTTO DA CAPO !!!!! NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO !!! occorre si riprovare la spennata a 18 metri ma soltanto per vedere dove si posiziona rispetto alle altre impennate e per prendere atto che quella posizione di spennata è il piu’ importante riferimento per LA NOSTRA MESSA A PUNTO E’ LA SPENNATA PRO MEMORIA.
La nostra spennata, dopo tutto il processo di messa a punto, nella maggior parte dei casi non si conficcherà insieme alle altre ma il più delle volte vicino, e comunque non nello stesso punto dove si conficcava nella prima prova della spennata da cui siamo partiti.
Grazie alla conoscenza di questo punto di impatto finale della spennata, potremo fare ogni volta che vogliamo, la prova della spennata a 18 metri, e se si posiziona nel posto DELLA NOSTRA SPENNATA PRO MEMORIA, siamo sicuri che tutto è a posto, e niente si è modificato senza il nostro volere.
SPERO DI ESSERTI STATO D’AIUTO !!!!!!!!!
Sante Spigarelli