Sequenza di tiro
Sequenza di tiro:
Il susseguirsi di movimenti e controlli sensoriali con una tempificazione personale e una procedura stabilita.
La “sequenza di tiro” è uno dei pilastri sul quali si appoggia la tecnica di tiro, senza il quale tutto sarebbe confuso; il mantenere questa sequenza, dopo essersi posizionati correttamente davanti al bersaglio, necessita di addestramento, per poter essere eseguito con precisione maniacale.
Il cervello, lungo il percorso della “sequenza” deve ricevere dei segnali sensoriali, elaborarli e dare il via libera al movimento e al conseguente segnale successivo, in modo “conscio” all’inizio dell’addestramento ed “inconscio”, quando la sequenza è stata assimilata.
Il nostro cervello come un “computer” che necessita di un software per ogni azione che compie. Il software generato dai cinque sensi, dai recettori dei muscoli tutti in sincrono e dall’esperienza e ripetitività della situazione, permette di elaborare il movimento nello spazio a quattro dimensioni che ci circonda (altezza, larghezza, profondità e tempo), con tutto quello che comporta.
L’elaborazione di questo software è lunga e necessita di molte ripetizioni tutte uguali in ogni loro parte, altrimenti i dati ricevuti ed elaborati saranno diversi di volta in volta: l’elaborazione sarà confusa, perché troppo variata, e non produrrà un gesto pronto per essere elaborato come software da demandare alla parte non automatica di comando e non volontaria del cervello.
Questa procedura, assolutamente fisiologica, ha permesso al genere umano di progredire e adattarsi alle situazioni più svariate e ci permetterà di eseguire il tiro in modo fluido portando all’esterno dell’arco, sul bersaglio, la nostra attenzione.
La sequenza di tiro, comprende i “fondamentali” ma li elabora, dividendo ogni passaggio in più azioni da seguire in “cascata”, aprendo un’azione, eseguendola, aprendo la successiva. Il tutto con precisione maniacale, il tempo di successione delle azioni è variabile da arciere ad arciere e gestibile in caso di necessità.
Se per i fondamentali, ho dato una scansione grossolana delle azioni da eseguire, per la sequenza, devo entrare nel dettaglio, vi faccio un esempio :
“preparazione del tiro”
• vado a cavallo della linea di tiro.
• posiziono i piedi, allineandoli con il bersaglio.
• controllo che il bacino e le spalle siano allineati con il bersaglio.
• ascolto il mio peso sotto la pianta dei piedi.
• divido il peso al 50% su ogni piede.
• porto indietro le spalle.
• incocco la freccia e ne controllo la regolarità di inserimento.
• giro la testa verso il bersaglio.
• controllo che gli occhi siano livellati al centro della loro sede.
• mantengo lo sguardo fisso sul punto di impatto della freccia
Come vedete, non ho ancora alzato l’arco e ho dovuto eseguire 9 azioni. Se non eseguo tutto con ordine, nel tempo necessario per aprire e chiudere il comando, sarà impossibile un tiro perfetto, sarò nella confusione con il rischio di accavallare comandi e tempi, nei momenti di stress sarà il panico, anche il panico da targa.
Altro esempio :
• controllo la posizione della mano dell’arco” sul viso
• procedo alla spinta, verso il bersaglio, dell’arco.
• controllo che la spinta sia rettilinea e mi mantenga il più possibile sul punto di impatto della freccia.
• controllo la chiusa della scapola della corda, verso la spina dorsale.
• bilancio la spinta e la trazione.
• controllo l’espansione.
• porto il pin del mirino sul punto di impatto della freccia.
• mantengo il più possibile fermo il pin.
• rilasso i muscoli dell’avambraccio.
• controllo le dita che si rilassano.
• continuo l’espansione.
• controllo …….
Vi garantisco che se sbagliate questa sequenza, anche nei suoi tempi di attuazione, la freccia andrà da un altra parte rispetto a quella voluta.
La maggior parte degli errori, avvengono qui, la perdita di tensioni o spinte a causa della perdita di concentrazione, è micidiale.
Le sequenze che ho indicato, sono un esempio di comandi, i vostri potrebbero essere diversi, dovete scrivere la vostra di getto, senza pensarci troppo così metterete “nero su bianco” quello che fate realmente, non spaventatevi, invece elaborate, ampliate, spostate, rivedete e spostate ancora, scrivete il dettaglio più insignificante.
Alla fine avrete una lista di 80 passaggi circa, imparateli a memoria come fosse una poesia, provate con l’arco e svolgeteli in modo “conscio”, più e più volte fino a che avrete automatizzato qualche fase, avanti ancora fino a che il tiro con l’arco si svelerà nella sua bellezza di un lavoro ben fatto con soddisfazione, potrete godervi la freccia che vola verso il bersaglio, senza tensioni o paure, sicuri che arriverà dove avete deciso che debba arrivare.